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"Saracino scrive perché si diverte: gli piace volare sui nostri paesi, "sentire il profumo del primitivo e del sangiovese", vivere con "gente sana e cortese". Del resto una persona che si incanta di fronte ad una "mulattiera color faggio" che fa ancora parte del nostro paesaggio, non poteva che nascere a casa nostra. Il nostro autore, che spesso si è misurato con i temi della civiltà contadina, questa volta ha scelto di affrontare l'annosa questione dell'essere e dell'apparire, che pure è all'origine di tutte le problematiche che assillano la società intera. Egli, come sempre, vuole essere franco e leale e con questa storia, tanto delicata quanto appassionante, si schiera dalla parte di chi, pur non avendo un aspetto gradevole, "non si sente brutto dentro"."